Anche una sola lacrima di Franco
Limardi
Marsilio Editori, Collana Black, (2005), 12 euro
Neanche una sola lacrima vorrebbe versare il protagonista, Lorenzo Madralta,
ex militare reduce dal Libano, riciclatosi responsabile della sicurezza d’un
centro commerciale d’una letargica cittadina di provincia.
Neanche una sola lacrima.
I suoi pensieri sono pulsazioni luminose che ripercorrono lo schema tridimensionale
d’un cristallo di ghiaccio. Un cristallo gigante che nella sua ferrea
organizzazione spaziale rende tutto logico, limpido. Anche l’incedere,
i gesti dell’ex militare sembrano rintracciare traiettorie pre-definite;
il mondo è un insieme d’ingranaggi i cui movimenti sono regolati
da un cuore invisibile e freddo. Meglio non opporsi al suo pulsare. Meglio essere
in sintonia con la sua superba indifferenza. E indifferente a tutto, a tutti,
è Lorenzo. E in questo stato trova la felicità, o almeno, come
direbbe un trascurato poeta ottocentesco: “il piacere non esiste se non
come pausa momentanea del dolore.” Il capo della sicurezza Madralta vorrebbe
che questa pausa non avesse mai fine. L’ex militare, con le sue arie di
perfetta indifferenza, vorrebbe qualcosa di simile a quello a cui tendevano
gli asceti d’ogni epoca: annullare lo scorrere del Tempo e in questa divina
pausa, continuare a vivere. Vivere in un universo organizzato dalla sola geometria,
la più semplificata, armonica, luminosa possibile. Su questa partizione
musicale vorrebbe accordare ogni suo pensiero, ogni suo gesto, ogni suo sentimento.
Se di sentimenti ancora si può parlare all’interno d’una
griglia di congelate e traslucide pareti. Gelida e traslucida è anche
la scrittura, di quel gelo che purifica sintassi, musicalità e di quella
trasparenza che rende visibile ciò che tende a celarsi. Perfetto è
questo freddo castello di ghiaccio. Perfetto e bello nella sua limpidezza. Ma...
Ve lo aspettavate, ne sono sicuro, questo ma... E forse, se lo aspettava anche
il protagonista. Quanto potrebbe durare un tale miracolo d’Indifferenza?
Il tempo che impiega il sole a sciogliere la brina che imprigiona e sigilla
il pulsare della vita d’un filo d’erba. Dolorosamente, l’ex
militare Lorenzo Madralta scoprirà che anche una sola lacrima, pur d’amore,
è sufficiente per infrangere il più luminoso e iridescente dei
castelli di ghiaccio.